Ho avuto l'occasione di conoscere Tindaro Granata, l'attore che interpreta il ruolo di Caterina, la Bisbetica. E l'ho intervistato. Tindaro è stato gentilissimo!!
Condivido con piacere l'intervista fatta Mercoledì 14 Aprile ed inoltre vi informo che questa settimana, fino al 24 aprile, è possibile vedere lo spettacolo teatrale qui https://youtu.be/Q92r6C3LjWQ
Non perdete l'occasione!
Claudia S.
Come è stato interpretare il ruolo di una donna? Quali
sensazioni hai avuto? È stato imbarazzante?
È
stato molto divertente, non mi sono mai imbarazzato. Mi sono preparato tanto
per questa parte, la cosa più difficile è stata confrontarsi con attrici
bravissime che hanno interpretato questa parte: Meryl Streep, Liz Taylor,
Mariangela Melato. La paura era di essere all’altezza di questi “monumenti”
mondiali della recitazione, ma proprio perché sono un uomo è stato un confronto
diverso, facevo me stesso, ero più libero, istintivo. Ho cercato di non
scimmiottare una donna, non farne la caricatura, ho fatto emergere la parte più
femminile del mio carattere. Pensavo alle donne sedute in sala e non volevo che
nessuna di loro si sentisse presa in giro.
La bisbetica domata è una commedia. Noi per ora abbiamo visto
solo degli spezzoni. Il pubblico rideva? O come reagiva a questa storia?
Trattandosi
di una grandissima commedia, la gente rideva tantissimo. La prima volta che
siamo andati in scena hanno in realtà riso meno, perché noi eravamo un
po’agitati, poi ci siamo sciolti e facevamo le cretine. Il pubblico rideva
moltissimo. Tutti aspettavano il momento dell’incontro tra Caterina e
Petruccio, lo scontro pazzesco tra il mondo femminile e il maschile, ma facendo
ridere il pubblico lo accetta in modo leggero. Quando Caterina si sottomette,
il pubblico ivece aveva aura perché prende coscienza che fosse orribile che la
donna si assoggettasse. Il regista mi disse di interpretare una donna di ferro
che si piega, e io ho pensato a Margaret Thatcher, primo ministro inglese degli
anni ‘80, chiamata “Lady di ferro”.
In quale momento, secondo te, Caterina cambia comportamento? Questo cambiamento è un’evoluzione o una cosa negativa?
Caterina
cambia comportamento quando si incontra con Petruccio. Rimane folgorata da lui,
dalla sfida, la competizione, rimane colpita quando lui le tiene testa.
Shakespeare è un autore misterioso, mette in scena il mistero dietro ogni
relazione. All’inizio Caterina è detestabile, lega la sorella, gli altri
personaggi quando lei non c’è la criticano e ne parlano male.
Ma
poi Caterina è disperata quando Petruccio non si presenta al matrimonio. Il suo
cambiamento avviene dietro le quinte, dopo aver incontrato Petruccio.
Ci puoi dire nella “Bisbetica” quale parte ti piace di più? E quale ti fa più ridere?
La
parte che mi fa più ridere è quando Caterina incontra Petruccio, è una cavalla
matta.
La
parte che mi piace di più è quando lei si arrende a Petruccio, il discorso del
Sole e della Luna: è giorno e lui le chiede se quella nel cielo sia il sole o
la luna, e Caterina risponde: “Se volete che sia Luna, Luna sarà!”. È un
momento di sottomissione, ma mi piace l’idea che la donna usi la sua
intelligenza per convivere con un mondo tutto al maschile. È così tutt’oggi: le
donne ci devono mettere più intelligenza per stare in un mondo al maschile.
Ti piace Shakespeare? Hai interpretato altri personaggi di Shakespeare?
In
questi giorni avrei dovuto interpretare Macbeth per la regia di Carmelo Ricci.
Shakespeare
mi piace moltissimo, è misterioso, malinconico, vero. In un libro bellissimo
che descrive le figure di Shakespeare, si individua l’invidia come sentimento
che muove le azioni di tutti i suoi personaggi. L’invidia è un sentimento molto
umano, ha un lato positivo come stimolo a migliorarsi, ma possiamo metterci
dentro anche della malvagità, bisogna stare attenti.
Ti piace fare l’attore come mestiere?
Mi
piace moltissimo. Se non facessi l’attore sarei più infelice. Un attore vive
100 vite: uomo, donna, giovane, vecchio. Questo mestiere ti permette di
studiare l’animo umano in tutte le sue sfaccettature. È un percorso di
conoscenza profondo del proprio io. Però il rischio è quello di avere poi un io
smisurato!
Quando
sono in scena sono grato alla vita, ne sono consapevole in particolare quando
ascolto i miei compagni recitare mentre io sono fuori scena.
Ciao Claudia! Ho letto la tua intervista e l'ho trovata molto interessante. Mi hai fatto venire voglia di vedere lo spettacolo!
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